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Autore: Closter

Come combattere l’oidio dalle tue piante con rimedi naturali e bio

Il macerato d’ortica la nostra soluzione contro l’oidio

L’oidio, conosciuto più comunemente come mal bianco, si sviluppa soprattutto in presenza di condizioni climatiche umide, mediamente calde e in caso di scarsa aerazione. 

Sono funghi che attaccano le piante del giardino, come per esempio cetriolo, zucca, melone, zucchina, rose, mele e molte altre.

La malattia si manifesta con una infiorescenza del micelio (fungo), riscontrabile come pulviscolo biancastro con parziale decolorazione della foglia. 

In corrispondenza di queste zone la foglia prima ingiallisce, poi si necrotizza (diventa secca); talvolta l’oidio si può manifestare con piccole perforazioni circolari della pagina fogliare.

Il mal bianco colpisce molte piante assai diverse tra loro: ne sono affette infatti le querce, le rose, la vite, il melo, il pesco e molte altre. I danni arrecati possono consistere in un rallentamento della crescita o nella perdita del raccolto.

Per combattere l’oidio, però, possiamo utilizzare fungicidi non necessariamente chimici. 

Scopriamoli insieme!

Come combattere l’oidio senza fungicidi chimici

La buona notizia è che le infezioni da oidio sono in genere lievi. 

Le piante sane spesso si riprenderanno da sole dopo i cambiamenti del tempo o con una cura adeguata a migliorare i flussi di aria. Quindi, il trattamento è spesso non necessario. Invece, per infezioni più gravi che interessano il tuo giardino sono disponibili alternative di trattamento che evitano l’uso di fungicidi chimici.

L’uso frequente di fungicidi può infatti portare allo sviluppo di una resistenza ad essi nei funghi e possono avere anche gravi conseguenze per la salute umana.

Per migliorare la salute delle tue piante, potresti iniziare ad apportare modifiche come controllare il contenuto nutritivo o il pH del terreno, annaffiare sufficientemente e assicurarsi che le piante ricevano la giusta quantità di luce solare. Dare alle piante le condizioni di cui hanno bisogno per prosperare è la chiave per mantenerle sane, felici e, si spera, libere da malattie. 

Il sole in particolare è nemico delle malattie fungine, quindi assicurati di dare alle tue piante il giusto livello di esposizione. Ricordati poi che troppa umidità può portare allo sviluppo di malattie.

Macerato d’ortica: la nostra soluzione contro oidio

Nota per il suo potere urticante, l’ortica è una pianta spontanea dalle mille proprietà.

Anti-anemica, diuretica e depurativa, l’ortica contiene sali minerali e vitamine A, C e K, un insieme di proprietà che la rendono un utile rimedio naturale per mantenersi in forma e in salute. È infatti un ingrediente perfetto per la preparazione di tanti diversi infusi e tante preparazioni gustose, dalla pasta alla torta salata.

E non solo: grazie all’elevato contenuto di acido salicilico e acido formico, l’ortica è un ingrediente perfetto per la preparazione di un ottimo antiparassitario naturale fai da te da utilizzare per la cura dell’orto: il macerato di ortica. Senza contare che il suo contenuto di azoto, ferro, sali minerali e vitamine, stimola la naturale crescita delle piante.

Per queste sue caratteristiche noi di Closter abbiamo pensato di crearne una soluzione per la lotta contro parassiti, acari e funghi delle piante. 

Il nostro macerato d’ortica

L’estratto vegetale di ortica contrasta efficacemente insetti dannosi e funghi patogeni. 

Agisce in maniera efficace contro peronospora ,monilia, alternaria, botrite, mal bianco, afidi, altica, tignola, carpocapsa, ragnetto rosso, cocciniglia, tripidi, aleurodidi e tuta.

Viene utilizzato su numerose colture, fruttifere e orticole (melo, susino, pesco, ciliegio, pero, noce), ribes rosso, sambuco, fagiolo, lattuga, cavolo, rosa, colza, vite, ravanello, senape, patata , cetriolo. 

Il prodotto può essere utilizzato durante tutto l’anno e in qualsiasi momento del ciclo produttivo .

Dosi e modalità d’utilizzo

Per uso fogliare l’ortica è efficace solo contro gli insetti e parassiti. Ti consigliamo max 10 ml di prodotto per litro d’acqua. 

Per il trattamento di fughi serve un trattamento radicale. La dose è variabile a seconda del tipo di coltura e della grandezza del terreno.

Quale scegliere?

Il prodotto spray è un’ottima soluzione, già pronta all’uso per via fogliare contro insetti e parassiti.

Il macerato (il puro), da applicarsi per via radicale, è un efficace fertilizzante in fertirrigazione (circa 10 ml per litro d’acqua) e un ottimo rimedio contro i funghi (da diluire a seconda del problema specifico).

Conclusioni

Come hai letto fino a qui, l’ortica è una pianta dalle numerose fruizioni.

L’hai mai utilizzata come rimedio naturale contro acari, parassiti e funghi delle tue piante? 

È stata efficace? 

Raccontaci la tua esperienza!

Alla prossima guida, 

Il Team di Closter.

Cosa piantare nel tuo orto ad ottobre

Mini guida su cosa seminare in questo periodo autunnale e quali lavori da svolgere nel tuo orto

Con ottobre si entra nell’autunno vero e proprio. 

Se per le persone il fresco che si inizia a sentire può essere anche rigenerante dopo la calura estiva, per le piante il freddo diventa anche eccessivo.

Molti ortaggi estivi smettono di maturare infatti, e soprattutto nelle zone settentrionali bisogna iniziare a coprire le piante durante la notte.

Vediamo quindi cosa piantare a ottobre, mentre tutto attorno la natura si tinge dei colori autunnali e le foglie iniziano a cadere dagli alberi. 

Cosa seminare a ottobre 

Con l’avvicinarsi dell’inverno ci sono sempre meno piante da seminare in pieno campo, dato che difficilmente poi saranno in grado di sopportare le gelate. In autunno inoltrato conviene quindi soprattutto seminare in semenzaio, in maniera che il calore faccia germinare prima le piantine e il freddo notturno non le danneggi. 

Ci sono fondamentalmente due tipi di verdure da piantare a ottobre: coltivazioni che siano particolarmente veloci a crescere, come molte insalate, spinaci o rapanelli, e che quindi si possano raccogliere prima del gelo, oppure ortaggi particolarmente resistenti al freddo e che possano affrontare l’inverno restando a dimora nell’orto, come ad esempio cipolle, aglio, piselli e fave. 

Tutto questo riferito ad un clima di pianura, mentre più si aumenta di altitudine e le temperature si fanno più rigide diventa tutto più complicato.

Ad ogni modo, se si vuole prolungare la stagione di coltivazione in modo da seminare a ottobre, bisogna organizzarsi con coperture di tessuto non tessuto o piccole serre a tunnel freddo, utili per guadagnare qualche settimana e migliorare la produzione dell’orto invernale. 

Vediamo quindi quali sono le semine di ottobre:   

  • Spinaci 
  • Aglio 
  • Piselli 
  • Rucola 
  • Lattuga 
  • Carote 
  • Radicchio 
  • Bietola da coste 
  • Ravanelli 
  • Insalata grumolo 
  • Scalogno 
  • Cime di rapa 
  • Cicoria da taglio 
  • Cipolle 
  • Fave 
  • Cavolo Nero

I trapianti di ottobre 

In ottobre non c’è una grande varietà di piante da poter trapiantare nell’orto, in particolare per chi abita nelle zone più fredde. Se le gelate arrivano presto e sono troppo forti perché basti una copertura di tunnel freddo o tessuto non tessuto, meglio non trapiantare i cavoli e la maggior parte delle insalate, ma limitarsi ad aglio e cipolle.

Se invece prima dell’arrivo del gelo c’è tempo per arrivare al raccolto ci sono diverse piante che si possono mettere a dimora, ma sempre di quelle a ciclo breve, che possono arrivare a raccolto prima dell’arrivo dell’inverno. 

Cosa piantare nell’orto a ottobre, quindi?

Possiamo trapiantare ortaggi particolarmente resistenti alle basse temperature come radicchio, verza, spinaci o lattughino da taglio oppure molto veloci a esser pronti da raccogliere, come la rucola ei ravanelli. I cavoli, nello specifico broccoli o cavolfiore, si trapiantano all’inizio del mese, mentre le cipolle di varietà invernali invece si possono mettere a dimora anche verso fine mese, dato che resistono senza problema anche al freddo intenso. 

 Cerchiamo di elencare quindi quali sono gli ortaggi da piantare a ottobre: 

  • Lattuga 
  • Cavolfiore 
  • Broccoli 
  • Radicchio 
  • Spinaci 
  • Rucola 
  • Ravanelli 
  • Verza 
  • Cipolle 

Per effettuare il trapianto il terreno deve essere ben lavorato e concimato, e si può effettuare anche una pacciamatura e aiutare il radicamento della piantina con una manciata di humus di lombrico, da mettere direttamente nella buchetta. 

Ci sono anche numerosi alberi da frutto da piantare a ottobre, come alberi di melo, pero, pesco, albicocco, ciliegio e mandorlo. Approfittando dell’umidità invernale, infatti, possono radicare bene e avere poi la possibilità di crescere vigorosi in primavera.

Tra le piante aromatiche da piantare a ottobre possiamo citare la senape bianca, il dragoncello, la salvia, il sambuco, l’aneto, il coriandolo, il timo, la maggiorana e anche il prezzemolo. 

Lavori da fare a ottobre nell’orto 

Abbiamo visto cosa piantare a ottobre, ma in autunno bisogna anche pensare a ripulire gli appezzamenti dagli ortaggi estivi e preparare il terreno in vista della primavera, con vangature e concimazioni. Importante anche preparare il semenzaio per le semine in vista dei trapianti primaverili. 

Fare il compost è un lavoro molto utile, per poter disporre di concime gratuito e naturale con cui arricchire il terreno dell’orto. 

Ottobre e novembre sono dei mesi perfetti per lavorare il terreno interrando compost, humus o letame nella parte superficiale in modo che durante l’inverno maturi al meglio e gli elementi nutritivi siano pronti per le piante in primavera. 

Inoltre agli inizi di ottobre avremo anche gli ultimi pomodori, zucchine, peperoni, melanzane e peperoncini, che stanno finendo di maturare. 

Attenzione però: la loro maturazione dipende anche dal tempo. 

Se manca il sole e le temperature iniziano ad abbassarsi sensibilmente, conviene raccoglierli anche se un po’ acerbi. 

Prima che sia troppo tardi, provvedete a raccogliere tutto il basilico, altrimenti il freddo lo rovinerà irrimediabilmente. Per quanto riguarda la frutta, ad ottobre si raccolgono mele e pere. 

È il periodo in cui carote, rapanelli, rucole, coste, lattughe da taglio e altre insalate potrebbero esser pronte, ma soprattutto è il mese per eccellenza della raccolta della zucca. 

Conclusioni

Quali di queste colture pianterai ad ottobre? 

Facci sapere con quali colture colorerai il tuo orto autunnale!

Ti aspettiamo alla prossima guida

Il Team di Closter.

Quale concime usare per la cura del prato in inverno?

Tutti i passaggi da seguire per avere un prato sano tutto l’anno (anche in inverno) grazie alle micorrize

Piogge, temperature che scendono vertiginosamente e umidità 😱

Questi sono solo alcuni dei numerosi stress che il nostro prato deve subire con l’avvicinarsi della stagione autunnale ed invernale

Questi stress possono indebolire profondamente il prato, ingiallirlo, diradarlo e renderlo attaccabile da malattie fungine.

Come prenderci cura del prato, dunque? 

Partendo dalla concimazione!

In questo articolo abbiamo pensato di racchiudere tutti i passaggi che devi seguire per avere un prato sempre sano, anche nelle stagioni più fredde. 

Il prato d’inverno: cosa devi sapere

Prima di andare ad esaminare il concime più adatto per il prato in inverno, esaminiamo innanzitutto quali sono le erbe da trattare.

Solitamente ogni prato e ogni giardino è composto da più tipi di erbe, spesso Graminacee del genere Festuca. Possiamo trovare anche delle Leguminose, come ad esempio il trifoglio bianco, il trifoglio ibrido, il ginestrino, ecc.

Ognuna di queste piante erbacee, ha delle caratteristiche che possono più o meno arricchire il suolo di nutrienti. Le graminacee, infatti, sono piante che solitamente tendono ad impoverire il terreno, mentre le leguminose, come il trifoglio, sono erbe che lo arricchiscono di nutrienti (in particolare Azoto).

È fondamentale quindi tenere a mente queste caratteristiche, in quanto la scelta del concime per il prato in inverno deve essere effettuata in base ad esse. 

In altre parole, a seconda della maggior presenza di una specie erbacea piuttosto che di un’altra, devo indirizzare la mia scelta verso un concime piuttosto che un altro.

Quale concime utilizzare?

Non ci sono trucchi o soluzioni miracolose per mantenere il tuo orto sano e robusto d’inverno ma sicuramente ci sono degli accorgimenti che possiamo avere. 

Tra questi c’è sicuramente la concimazione

Ti consigliamo di concimare il tuo prato prima che arrivi il freddo intenso con un fertilizzante a base di micorrize

Per micorriza si intende un particolare tipo di associazione simbiotica tra un fungo e una pianta. 

In altre parole, indica la simbiosi che si crea, abbastanza comunemente, tra le radici delle piante e alcuni funghi.

Per aiutare e “stimolare” questa simbiosi, abbiamo creato Radice Forte

Un fertilizzante che contiene micelio e spore vitali di funghi micorrizici che favoriscono lo sviluppo radicale e un maggiore assorbimento dei macro e dei micro-elementi

Grazie ad essi aiuta la pianta a sviluppare un’ottima fruttificazione e ad evitare i fenomeni di stanchezza, di stress. Combatte le malattie causate da funghi batteri e agenti patogeni.

Come utilizzare Radice Forte?

Prima di applicare il prodotto versare il contenuto della confezione in un recipiente con acqua e mescolare bene sino a quando non si ottiene una soluzione liquida. Lasciare riposare la soluzione per alcuni minuti, quindi portare la soluzione stessa al volume d’acqua necessario ad eseguire il trattamento. Si consiglia di impiegare la soluzione nell’arco delle 24 ore. 

Non miscelare con prodotti rameici o a base di zolfo, prodotti a reazione alcalina o prodotti a base oleosa. 

In caso di miscibilità con altri prodotti si consiglia di svolgere un test di compatibilità.

Tappeto erboso: da 50 a 100 gr in 10 Lt x 50 m2 durante l’intera stagione con intervalli di 30 giorni.

Quando iniziare a concimare?

La concimazione invernale del prato andrebbe eseguita qualche settimana prima che arrivi il freddo, indicativamente in un periodo che varia da metà ottobre a fine novembre.

Attenzione però alle temperature!

Se vogliamo che le micorrize agiscano efficacemente e che quindi avvenga la simbiosi tra il fungo e la pianta dobbiamo porre attenzione alla temperatura circostante

A basse temperature il legame simbiotico tra i funghi micorrizici e le radici delle piante è rallentato.

Man mano che aumentano le temperature, riprendono a lavorare le micorrize riformando le ife che assorbono gli elementi nutritivi. 

Quindi per fare in modo che le micorrize agiscano in modo ottimale consigliamo di utilizzarle tra gli 8° e 30° di temperatura del terreno. 

Conclusioni

Siamo giunti al termine di questa guida. 

Hai già iniziato a concimare il tuo prato? Se sì, quale prodotto stai utilizzando? 

Hai mai provato le micorrize? 

Se sì, raccontaci la tua esperienza qui nei commenti e perchè no, anche sui social!

Alla prossima guida, 
il Team di Closter.

Come piantare e far crescere in modo sano il bonsai

3 passaggi fondamentali che devi conoscere per avere dei bonsai in salute grazie a soluzioni naturali e BIO

Hai mai comprato un bonsai

Questi piccoli alberi in miniatura hanno davvero il loro fascino ma… come curarli?

Sicuramente girovagando nel tuo vivaio di fiducia, almeno una volta ti sei lasciato tentare dall’acquisto di questi piccoli alberi per coltivarli a casa. 

Nonostante la loro piccola dimensione, è bene sapere che esistono varie tipologie di bonsai, ognuna delle quali richiede cure specifiche.

Vediamo insieme quali sono i passaggi necessari per curare i bonsai. 

Iniziamo!

Come prendersi cura dei bonsai: l’ABC

Curare un bonsai e farlo crescere bene e in salute non è un’operazione difficile, tuttavia richiede un certo impegno quotidiano e un’attenzione costante. 

La coltivazione del bonsai, proprio come la sua potatura, richiede pazienza e attenzione, unite al rispetto di alcune regole fondamentali.

Generalmente, ciò che fa la differenza tra una pianta di bonsai vigorosa e in salute e una poco vigorosa non è la tecnica di coltivazione o delle abilità particolari, ma le piccole (ma importanti) cure quotidiane.

È importante sapere che questi piccoli alberelli presentano delle necessità lievemente differenti rispetto a quelle delle normali piante che tieni in casa o in giardino. 

Anche loro hanno bisogno della giusta quantità di luce, acqua e di una corretta aerazione, ma le loro esigenze specifiche variano soprattutto in base alla temperatura e alle condizioni climatiche e, quindi, in funzione della stagione.

Queste piante possono essere coltivate sia all’esterno sia in un ambiente domestico; l’importante è che siano comunque portati all’esterno (bisogna farlo però solo quando sarà passato il rischio di gelate).

Quale terriccio serve?

Per la coltivazione dei bonsai esistono dei composti già pronti. 

Ma come si prepara il terriccio ideale per le esigenze del bonsai?

Ecco tre soluzioni valide fai da te:

  • un mix ideale per la coltivazione dei bonsai è rappresentato da un 50% di terriccio universale, 20% di ghiaia fine, 20% di pomice e 10% di humus;
  • in alternativa, è possibile prevedere una parte di lapillo piccolo (ovvero piccoli frammenti solidi di lava), una parte di torba e una parte di terriccio universale disponibile comunemente in commercio.
  • una terza soluzione è rappresentata da una miscela composta dal 40% di sabbia, 40% di torba e 10% di argilla, con l’aggiunta di una manciata di pietra pomice tritata.

Aumentando la quantità di terriccio, che trattiene maggiormente l’acqua, si riesce ad assicurare alle piante una maggiore umidità e per questo è ideale quando non si riesce ad annaffiare con regolarità.

Se, al contrario, la zona in cui si trova la pianta dovesse essere particolarmente umida, è consigliabile aumentare la componente drenante (ghiaia) per consentire all’acqua di scolare meglio, evitando così che le radici possano marcire.

Quale concime è consigliato?

Alla base dei concimi (anche quelli del bonsai) ci sono tre elementi fondamentali, ovvero l’azoto (N), il fosforo (P) e il potassio (K). L’azoto serve per aumentare lo sviluppo di steli e foglie, il fosforo consente alle radici di fortificarsi, il potassio è, invece, il componente fondamentale per la crescita di fiori e frutti. 

Noi di Closter abbiamo pensato anche ai Bonsai e in modo particolare ad una tipologia di concime dedicata a questi piccoli alberelli. 

Stiamo parlando di Bonsai Love Concime Radicale

Si tratta di un concime solido granulare, naturaleadatto a tutti i tipi di bonsai da interno e da esterno. 

Rilascia gli elementi nutritivi attraverso una lenta cessione consentendo di mantenere un adeguato contenuto di sostanza organica nel terreno favorendone la fertilità biologica. Studiato appositamente per la crescita e la coltivazione dei bonsai con un alto contenuto di potassio che favorisce uno sviluppo contenuto della pianta. 

Come potare un bonsai?

L’operazione di potatura (una delle attività più appassionanti e gradevoli per chi sceglie di coltivare un bonsai) può essere fatta in modi differenti, a seconda degli stili e delle correnti di pensiero. 

Esistono 2 tipologie di potatura.

La prima è la tecnica di manutenzione, che suggerisce di seguire poche e semplici accortezze: basterà togliere i germogli in eccesso non appena si formano utilizzando un paio di forbici specifiche, ben pulite e disinfettate. 

In questo tipo di potatura rientra anche l’asportazione di rami danneggiati, quelli che crescono e si incrociano con i rami principali o in direzioni esteticamente poco piacevoli. Nel caso dei bonsai da fiore, si effettua la potatura di correzione subito dopo il periodo della fioritura, evitando naturalmente di eliminare tutti i rami in fiore per non perdere le bacche decorative.

L’altra tecnica di manutenzione è quella più incisiva, che aiuta a trasformare la pianta e modellarla secondo il proprio gusto. 

Questo intervento viene fatto durante il periodo invernale, quando la pianta dorme e risente, quindi, molto meno dello stress derivante dalla potatura. In questo caso, verranno tolti i rami che disturbano la forma della chioma, verrà data una direzione e un’impronta ben precisa ai rami.

La cura della parte fogliare di un bonsai è fondamentale. 

Proprio per questo abbiamo creato una soluzione pronta all’uso a base di alghe brune

Stiamo parlando di Bonsai Love Concime Fogliare Spray un concime liquido organico azotato ed energizzante, adatto a tutti i tipi di bonsai da interno e da esterno.

Agisce sulla parte fogliare del bonsai stimolando la vegetazione, il colore e la fioritura. La fragranza di agrumi lo rende un prodotto gradevole all’olfatto al fine di evitare il sentore stantio delle alghe. 

Conclusioni

Per il momento è tutto dal mondo dei bonsai. 

Qual è la tua esperienza con questi alberi in miniatura? 

Raccontacela nei commenti e se ti va condividi con noi i tuoi rimedi che solitamente usi per prenderti cura di queste piante. 

Alla prossima guida,
Il team di Closter!

Come preparare e migliorare il terreno del tuo orto

Guida pratica su come rendere più fertile il terreno con rimedi naturali e 100% BIO

Una delle azioni fondamentali che possiamo fare per prenderci cura del nostro orto è quello di preparare correttamente il terreno in modo che sia pronto e fertile alle colture che andremo a seminare.

Perché è importante lavorare la terra?

Lavorare la terra ti permette di prevenire numerosi problemi e favorire le colture orticole.

Lavorando bene la terra e utilizzando i prodotti giusti, otteniamo una superficie soffice, fertile, facilmente penetrabile per le radici delle piante, capace di trattenere l’umidità senza ristagni nocivi.

Lavorare la terra non consiste solo nello smuoverla ma bensì ci sono numerose attività che puoi fare. Vediamole nel dettaglio qui sotto.

Qual è il periodo migliore?

Puoi iniziare a prenderti cura del tuo orto in qualsiasi momento dell’anno: c’è sempre qualche pianta da poter seminare o trapiantare.

Tuttavia, il periodo migliore è la primavera: in questo modo puoi sfruttare il caldo estivo e avere abbondanti raccolti.

Per sfruttare al meglio la stagione primaverile, è buona norma iniziare a lavorare la terra tra l’autunno e l’inverno.

Pulizia del terreno

Una volta stabilito il periodo migliore in cui iniziare i lavori sul nostro orto, è il momento di entrare nel vivo delle attività: la pulizia del terreno.

Tutte le erbe spontanee e arbusti devono essere tolti per fare posto alle nuove coltivazioni.

È buona norma, quindi, eliminare tutte le radici e le parti di pianta che potrebbero contenere i semi.

Se vogliamo coltivare in modo biologico, tutte queste erbe vanno tolte manualmente o con mezzi meccanici (barra falciante o decespugliatore).

I diserbanti sono delle “soluzioni” pronte all’uso: eroghi e agiscono in poco tempo ma il loro utilizzo è altamente nocivo sia per l’ambiente che per l’essere umano.

Una volta pulito il terreno, puoi passare alla zappatura con l’obiettivo di rimuovere i primi centimetri di suolo (dove sono le moltissime radici del manto erboso).

Se hai già un orto coltivato, dovrai fare questo passaggio in modo da eliminare ogni residuo delle coltivazioni precedenti.

Come lavorare il terreno del tuo orto

Iniziamo a lavorare il terreno.

Vanga, zappa e rastrello alla mano e iniziamo!

Assicurati di lavorare il terreno quando è completamente asciutto (se il suolo è fradicio d’acqua sarà pesante e non sarà possibile sgretolare correttamente le zolle).

Ma attenzione: non deve nemmeno essere troppo arido.

Il momento giusto è quando il suolo è in tempera: la condizione di umido tale per cui le zolle sono ben friabili.

La concimazione

Passiamo alla fase della concimazione per migliorare la qualità del terreno.

Questa operazione si chiama concimazione di fondo, conviene farla dopo aver vangato e prima di fresare, in questo modo le sostanze apportate resteranno nei primi 20 centimetri di profondità, dove si trovano in maggior numero microrganismi utili a processarle.

Quali concimi utilizzare?

La scelta del concime è fondamentale perché ti permetterà di avere un suolo più fertile alle colture.

Se non vuoi ricorrere a compost o letame, abbiamo la giusta soluzione per te.

Stiamo parlando di Microelementi, un concime liquido e fertilizzante naturale a base di micro-elementi fondamentali.

Perché lo abbiamo realizzato?

Per contrastare le più diffuse carenze di:

  • rame
  • ferro
  • manganese
  • boro
  • magnesio
  • molibdeno,
  • zinco.

La sua applicazione consente uno sviluppo regolare della pianta con ottima fruttificazione ed evita i fenomeni di stanchezza, di ingiallimento fogliare, seccume del lembo e successiva caduta della foglia.

Vuoi scoprire di più sul nostro Microelementi? Trovi la sua scheda completa qui

Preparare il letto di semina del tuo orto

Una volta vangato il terreno, dobbiamo livellarlo con la zappa.

Zappando si affina lo strato superficiale, andando a fondo per circa 10/20 centimetri. Dopo aver zappato si usa un rastrello per livellare e affinare il letto di semina: è importante che le parcelle di orto siano prive di buche, pendenze e collinette, che potrebbero creare ristagni.

Ovviamente questi consigli possono essere adatti e modificati in base agli attrezzi che si hanno a casa 😉

Conclusioni

Queste indicazioni che hai appena letto sono adatte alle coltivazioni con metodo tradizionale. Tu quali passaggi segui per preparare il suolo del tuo orto?

Condividi con noi i tuoi passaggi!

Alla prossima guida,
Il team di Closter.

5 consigli per far fiorire le tue piante tutto l’anno

Guida pronta all’uso per aiutare le tue piante ad essere sempre in fiore e sane

Circondarsi di piante fa bene, anche in casa. Soprattutto quando fioriscono. 

Ma come ben saprai, nella maggior parte dei casi, la fioritura avviene solo una volta all’anno. 

Tuttavia, esistono dei semplici trucchi che ci permettono di far fiorire le piante tutto l’anno e durante tutte le stagioni. 

La fioritura dipende da una infinità di reazioni molecolari che attivano i geni e che a loro volta inducono lo sviluppo del fiore.

Ti sei mai chiesto come aiutare le tue piante a fiorire e renderle rigogliose tutto l’anno? 

Se la risposta a questa domanda è sì, noi di Closter abbiamo un’ottima notizia per te: abbiamo preparato una guida con 5 consigli pratici che ti aiuteranno in questo intento

Pronto? 

Partiamo!

La luce: la tua piante riceve abbastanza luce?

Le piante a fiori, generalmente, hanno bi­sogno del massimo di luce tutto l’anno, ma soprattutto quando si stanno aprendo i boc­cioli e la pianta fiorisce. 

Se noti che la pianta non abbia abbastanza luce, spostala in un luogo più luminoso. 

Attenzione però alla luce diretta del sole.

Un piccolo accorgimento anche per le piante grasse

I cactus e le piante grasse (che vengono dalle zone più aride del mondo) hanno bisogno di luce solare, altrimenti faranno ancora più fatica a fiorire. 

Posizionale in un posto in cui la luce è più intensa, in modo da essere il più possibile esposte al sole.

In questo modo sarà più semplice far fiorire le piante, anche nei mesi più freddi.

La pianta è nutrita correttamente?

Molte piante hanno bisogno dell’aiuto di un fertilizzante, cioè dell’apporto di sostanze nutritive, per potere iniziare a produrre i boccioli. 

Per favorire la crescita delle nostre piante, abbiamo pensato ad una soluzione pratica che unisce tutti gli elementi nutritivi indispensabili per la crescita delle nostre piante. 

Stiamo parlando di Power Plants

Un concime liquido e fertilizzante naturale a base di rame, zolfo ed estratto di pinacee. 

Perché lo amiamo? 

Aumenta le prestazioni stimolando le attività fisiologiche della pianta: 

  • radicazione, 
  • fioritura, 
  • fruttificazione 
  • maturazione. 

Inoltre, combatte le carenze di rame e zolfo e l’estratto di pinacce lo rende un ottimo battericida con azione adesivante e lucidante. Nutriente e stimolante per uno sviluppo sano della pianta.

Vuoi sapere maggiori dettagli su Power Plants?
Non ti resta che leggere la sua scheda tecnica qui

Il vaso è corretto per la tua pianta?

Alcune piante hanno bisogno di avere le radici leggermente ammassate per portare a termine la loro crescita e iniziare a fiorire. 

Tre esempi comuni sono il geranio, la vio­letta africana e la clivia

Se il vaso è troppo grande per la pianta, in primavera è buona norma trapiantarla in un vaso di 2,5 cm circa più largo rispetto all’ammasso delle radici: in questo modo fiorirà prima.

Attenzione all’età della pianta. 

Eh sì, hai letto bene.. Anche con le piante bisogna fare attenzione all’età!

L’azalea, l’anturio e la clivia, fra le tante, hanno bisogno di raggiungere una certa grandezza prima di poter cominciare a fiorire. 

Il primo compito di queste e altre piante è quello di creare un buon sistema di radici, prima di essere in condi­zione di fiorire. 

Per questo, viene in nostro aiuto Radice Forte”

Un concime liquido e fertilizzante naturale con micorrize concentrate. 

Contiene micelio e spore vitali di funghi micorrizici che favoriscono lo sviluppo radicale e un maggiore assorbimento dei macro e dei microelementi. Grazie a questi componenti aiuta la pianta a sviluppare un’ottima fruttificazione e ad evitare i fenomeni di stanchezza, di stress.

Combatte le malattie causate da funghi batteri e agenti patogeni.

Scopri di più su Radice Forte

I boccioli si afflosciano?

Alcune volte le piante sviluppano dei ger­mogli che si afflosciano prima di aprirsi. 

La mancanza di luce provoca in queste due piante l’afflosciarsi dei fiori; i boccioli si attorcigliano quasi volessero staccarsi dagli steli nello sforzo continuo di raggiungere la luce. 

Ancora una volta, tieni le piante su una finestra lumi­nosa, con i boccioli rivolti alla luce.

Conclusioni

Siamo giunti al termine di questa guida a 5 step per far fiorire le piante tutto l’anno. 

Quali di questi consigli sei solito a mettere in pratica? 

Quali altri rimedi conosci per aiutare le tue piante a fiorire? 

Se ti va, condividili con noi!

Buon giardinaggio

Il team di Closter!

Come preparare l’orto per l’inverno

Tutti i passaggi che devi seguire per preparare il tuo orto per le stagioni più fredde

L’estate è ormai finita, addio vacanze, si ritorna alla routine, ma soprattutto: come ripulire l’orto e avere un raccolto perfetto per l’autunno?

L’estate sta finendo, il caldo se ne va e… l’orto va preparato all’arrivo del freddo.

Raccolti gli ultimi ortaggi, è ora di prendere in mano gli attrezzi e ripulire il terreno in vista delle coltivazioni invernali.

Ecco quali sono i lavori da svolgere in orto prima di iniziare a seminare o trapiantare gli ortaggi che resistono alle basse temperature.

Come pulire l’orto

Per prima cosa, è buona norma raccogliere gli ultimi ortaggi ed iniziare a preparare il suolo per le colture invernali.

Attenzione a:

  • Cicorie,
  • ravanelli,
  • spinaci
  • rucola

Questi ortaggi devono essere messi a riparo, soprattutto prima della fine di agosto.

Una volta fatto questo passaggio, ti consigliamo di scegliere quali piante eliminare tra le annuali a ciclo estivo.

Prediligi specie particolarmente suscettibili alle malattie, come le Cucurbitacee: zucchine, cetrioli, cocomeri e meloni sono i più indicati a essere estirpati per fare un po’ di spazio nelle aiuole. 

Rimuovili dal terreno asportando anche le radici e togli anche tutti i residui di altre coltivazioni; frutti caduti a terra e non più buoni, foglie secche, rami, ma anche sassi e qualsiasi altro impedimento che possa ostacolare nel lavorare il terreno con gli attrezzi.

Con la zappa smuovi superficialmente il suolo per eliminare le erbacce. 

Rimuovi anche le specie perenni ormai esauste come, ad esempio, le piante di fragola poco produttive oppure le aromatiche i cui rami lignificati stentano a germogliare.

Come arricchire il suolo e proteggerlo durante l’inverno

Concima il suolo distribuendo del letame maturo in modo omogeneo su tutta la sua superficie e incorporalo nel terreno con una vanga per una profondità di circa 30-40 cm.

Un’ottima alternativa naturale ed efficace per aiutare la concimazione del tuo orto?

Il nostro Microelementi!

Si tratta di un concime liquido e fertilizzante naturale a base di microelementi fondamentali.

Realizzato appositamente per prevenire e contrastare le più diffuse carenze di rame, ferro, manganese, boro, magnesio, molibdeno, zinco e compensare squilibri nutrizionali.

La sua applicazione consente uno sviluppo regolare della pianta con ottima fruttificazione ed evita i fenomeni di stanchezza di ingiallimento fogliare, seccume del lembo e successiva caduta della foglia. Prodotto consentito in agricoltura biologica.

Inoltre il nostro prodotto, se utilizzato con frequenza, aiuterà le piante a superare l’inverno preparandole ad una fioritura e fruttificazione più abbondante!

Perfetto quindi in queste stagionalità!

Vuoi scoprire di più sul nostro Microelementi? CLICCA QUI e leggi la sua scheda tecnica

Se non disponi di abbastanza spazio in casa o se decidi di lasciare le nuove colture fuori nei mesi più freddi, ricordati di un’operazione importantissima: la copertura del suolo

Pacciama il terreno con uno strato di almeno 5 cm di paglia, erba e foglie secche, anche quelle del tuo giardino vanno benissimo.

Con questo gesto non solo le infestanti faticheranno a svilupparsi, ma proteggerai la fertilità del terreno dal potere dilavante delle piogge. Nel corso della stagione, buona parte di questo materiale andrà incontro a naturale degradazione apportando nuovi elementi nutritivi al suolo.

In alternativa a questa lavorazione puoi praticare il sovescio, una tecnica che combina copertura del suolo e concimazione naturale. Consiste nella la semina e i successivi sfalcio e interramento di specie erbacee. Ottimi e particolarmente rigenerativi sono i miscugli di leguminose.

Che prepari l’orto per coltivarlo durante l’inverno o che abbia scelto di lasciarlo a riposo, ripulisci il suolo non appena termina l’estate. In entrambi i casi sarà il primo passo da compiere per avere un orto perfetto.

Conclusioni

Come siete soliti a preparare il vostro orto per la stagione più fredda? 

Quali accorgimenti avete in più? 

Scrivetelo nei commenti qui sotto 😉

Perchè devi usare l’olio di lino sulle tue piante

Tutti i benefici dell’olio di lino 

Questo olio estratto dai semi di lino, è molto versatile. Viene infatti utilizzato come integratore alimentare, grazie alla sua attività antinfiammatoria, antiossidante e vaso protettiva.  

Contiene vitamine del gruppo B, ma anche vitamina C ed E. È anche un buon integratore di Sali minerali tra cui magnesio, calcio, potassio, zinco e selenio. Uno tra i pochi alimenti vegetali contenenti proteine.

In questo articolo approfondiremo però il suo utilizzo per la difesa delle piante dai parassiti.

L’olio di Lino per le tue piante

Questo olio agisce per contatto, vale a dire che la sua azione insetticida avviene solo se l’olio entra in  contatto con l’insetto. Per questo motivo è particolarmente efficace, su quelle tipologie di insetti che hanno poca mobilità, quindi: afidi, acari e cocciniglie in particolar modo. 

Come tutti gli oli insetticidi, crea una patina oleosa attorno all’insetto, impedendo la respirazione, per cui il parassita muore per asfissia. La stessa azione viene svolta  sulle uova, nelle larve e sulle pupe. Per questo motivo è molto adatto come trattamento preventivo.

Inoltre grazie alle  sue proprietà nutritive, rende i tessuti della pianta più robusti e quindi meno attaccabili anche da eventuali funghi dannosi.

Se spruzzato sulle foglie delle piante da interno, dopo averle pulite dalla polvere, è un ottimo lucidante fogliare, che oltre tutto anche in questo caso, svolgerebbe un’azione preventiva dai parassiti.

Come applicarlo?

Per un litro di acqua, occorrono 5 ml di olio di lino. Essendo un olio non si discioglie nell’acqua ma aggiungendo al liquido 10 grammi di lecitina di soia, che agisce da emulsionante, si ottiene una soluzione stabile che non richiede di dover agitare continuamente il contenuto dello spruzzino o della pompa a spalla. 

Essendo le sue proprietà fotosensibili, si consiglia di utilizzarlo sempre lontano dalla luce diretta del sole, quindi la sera.  Il trattamento può essere ripetuto anche più volte ed il raccolto si può consumare subito.

Ottimo contro Afidi, Cocciniglie, Cimici e Dorifora della Patata

Come prevenzione contro afidi e cocciniglie, consigliamo di effettuare due trattamenti consecutivi a distanza di quindici giorni nei mesi marzo/aprile. Se le piante in questione sono agrumi o comunque piante che vengono riparate in serra o coperte con film plastici, durante l’inverno, è consigliabile fare un trattamento prima della copertura. 

Per quanto riguarda la prevenzione da attacchi di acari, essendo questi ultimi attivi nei mesi più caldi, consigliamo  due trattamenti consecutivi, a distanza di quindici giorni nei mesi giugno/luglio. 

Nel caso di interventi ad infestazione già avanzata, l’olio va utilizzato per almeno due volte consecutive a distanza di 5 giorni.

È molto importante, per la buona riuscita del trattamento, irrorare uniformemente la pianta, avendo cura di bagnare bene anche la pagina inferiore delle foglie e tutte le parti legnose, tronchi compresi.

Conclusione

Hai mai usato l’Olio di Lino sulle tue piante?

Quali sono stati i benefici?

Condividi la tua esperienza con noi nei commenti qui sotto e seti va anche sulla nostra Pagina Facebook.

Alla prossima Guida,
Il Team di Closter.

Come combattere la cocciniglia con l’olio di lino

Guida per combattere la cocciniglia con rimedi naturali e bio

Le foglie delle tue piante hanno la cocciniglia e non sai come sbarazzartene? 

Non temere, abbiamo una buona notizia per te!

Ancora una volta, la natura ci viene in nostro soccorso e ci propone numerose soluzioni efficaci per contrastare questo problema. 

Curioso di conoscerle? 

Cominciamo!

Cocciniglia: un parassita davvero insidioso

La cocciniglia è uno stretto parente degli afidi. In natura se ne trovano circa 7.000 specie diverse, tutte appartenenti alla famiglia dei Rhynchota. Questo insetto si riproduce prevalentemente per via sessuale attraverso la produzione di uova e si nutre della linfa dei vegetali.

Un attacco di cocciniglia può portare, a lungo andare, all’indebolimento strutturale della pianta e con il tempo alla sua morte. Ma vediamo nello specifico di cosa si tratta e come si elimina la cocciniglia dalle piante.

Rimedi naturali contro la cocciniglia

Partendo dal presupposto che la cocciniglia si riproduce in ambienti caldi e secchi, sarà importante adottare tutte le misure preventive necessarie per evitarne la formazione. Visto che ama riprodursi al caldo i mesi estivi saranno quelli più a rischio.

Allo stesso modo, l’ambiente domestico presenta tutte le condizioni ideali per l’insetto. Attenzione, dunque, all’irrigazione delle piante, specie quelle da appartamento durante il periodo estivo. Assicurate alla pianta un buon apporto idrico e pulite spesso le foglie e i fusti.

Uno dei più utilizzati è l’olio di lino, una sostanza che vaporizzata sulle foglie crea una patina che soffoca i parassiti. 

Le caratteristiche dell’olio di Lino: 

Prodotto completamente naturale a base olio vegetale ottenuto dalla spremitura a freddo dei semi di lino:

  • Favorisce il potenziamento delle naturali difese della pianta
  • Migliora la resistenza da stress biotici (causati da funghi, batteri, virus, insetti, piante infestanti, animali terricoli) e abiotici (carenze o eccessi legati a fattori ambientali e climatici).
  • Allontana molti parassiti come afidi, cocciniglia, ragnetto rosso
  • Difende da insetti che infestano il tuo verde: da frutto, gerani, limone, orchidee e molte altre.
  • Non è un concime, un antizanzare, un insetticida, un antipidocchi rose, un insetticida orto, non è pensato per essere usato contro cimici, zanzare, formiche, scarafaggi, ma è utile per respingere insetti di piccola taglia in generale che causano malattie alle tue piante.

Un ottimo aiutante naturale per la lotta contro la cocciniglia.

Come si utilizza l’olio di Lino Puro? 

  • Conservare a temp. tra 4 e 25°C.
  • Agitare bene il flacone prima del suo utilizzo.
  • Usare alle dosi consigliate e applicato nelle ore serali.
  • Bagnare uniformemente la pianta ed evitare il gocciolamento.

Dosi e modalità di impiego: 

Diluire 5 ml di Olio di lino in 1Lt di acqua ed irrorare la pianta da una distanza di circa 40-50cm.

Azione preventiva: dall’inizio della fioritura fino a prima della raccolta, effettuare 1 trattamento ogni 10-15 giorni.

Azione post-traumatica: trattare al manifestarsi delle infestazioni ed eventualmente ripetere il dosaggio.

Conclusioni

Hai mai utilizzato l’olio di lino per la lotta contro la cocciniglia? 

Qual è stata la tua esperienza? 

Se ti va, condividila con noi!

Come eliminare la Peronospora della vite

Guida e consigli pratici per curare la vite con rimedi naturali

La peronospora della vite è la capofila tra le malattie che gravano su questa pianta. 

Danneggia per lo più l’operato dei viticoltori delle regioni dell’Italia centrale e settentrionale, ma non risparmia i filari del meridione, nei periodi molto piovosi.

Si tratta di una patologia vegetale ben nota e temuta, poiché, se non se ne evita l’insorgenza, può compromettere parte del raccolto di uva dell’anno.

È dunque importante agire sulle malattie note e prevenirle, come per l’appunto la peronospora della vite.

In quest’articolo vediamo quali sono le condizioni che favoriscono questa malattia e quale rimedio naturale sia efficace per contrastarla!

I danni della peronospora alla pianta di vite

La peronospora della vite dà origine a gravi infezioni che interessano per lo più la parte epigea della pianta, cioè quella aerea. 

Sono colpiti, infatti, foglie, grappoli, tralci e acini.

Per poter riconoscere la malattia, in linea generale, bisogna prestare attenzione ai sintomi presenti sulla vite.

La tua vite ha la peronospora? Ecco come si riconosce

Le parti della foglia infetta cominciano a seccare, creando degli spazi morti sulla pianta dette macchie d’olio. Solitamente, lo sviluppo del fungo può avvenire in primavera, quando il clima, maggiore di 10°C e la frequenza di precipitazioni lo favoriscono.

Le foglie colpite dalle macchie d’olio seccano e muoiono; durante la fase di crescita dei frutti, se il fungo riesce a trasmettersi attraverso i tralci, gli acini cominciano a disseccarsi e cadono.

Una volta che il fungo ha terminato il suo nutrimento, solitamente dopo la fase di sviluppo dei frutti, comincia a rilasciare un insieme di sporangi che può attaccare sia le foglie sia i grappoli e che si manifesta come una muffa di colore grigio o bianco. Da lì, gli sporangi, trasportati dal vento o dalle gocce d’acqua delle precipitazioni stagionali, possono infettare altre foglie o altre piante.

 La velocità della loro diffusione può determinare, nel corso di qualche mese, l’indebolimento delle piante e, nel caso di infestazioni estese, la morte di interi vitigni.

Come combattere la peronospora con rimedi naturali

Una volta riconosciute le parti secche o le muffe che possono rivelare la presenza della Peronospora della vite, il nostro rimedio efficace è l’adozione di Protection: una soluzione 100% naturale a base di mimosa.

Agisce efficacemente contro le malattie fungine come oidio e peronospora.

Questo tipo di prodotti va spruzzato sulle fronde delle viti sia per prevenire l’infezione, sia per curarla.

Una buona prevenzione per questo tipo di rischio è una costante potatura della vite, che consiste sia nella rimozione di erbe infestanti, sia in una potatura periodica per dare aria ai vitigni e scongiurare i pericolosi ristagni d’acqua nei quali la Peronospora può nascondersi e prosperare.

Conclusioni

La tua vite ha mai avuto questo problema? Se sì, come l’hai risolto? 

Raccontaci la tua esperienza!

Alla prossima guida, 

Il team di Closter