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Autore: Closter

Prodotti naturali per la cura di piante e giardino: la nostra risposta

Hai mai utilizzato prodotti naturali per la cura di piante e giardino per proteggere la tua casa e il tuo giardino?

  • Sì, preferisco usare prodotti naturali per la mia casa 
  • No, preferisco usare prodotti chimici per una maggiore efficacia 
  • Non ho mai pensato di utilizzare prodotti naturali MA sono curioso di provarli

Oggi vogliamo aprire questo articolo con una domanda: 
Hai mai utilizzato prodotti naturali per proteggere la tua casa e il tuo giardino? 

Ti sembrerà strana questa domanda ma recenti studi hanno evidenziato che sempre più persone cercano di prediligere prodotti a base naturale per la cura di piante e specie orticole. In un recente sondaggio abbiamo fatto questa domanda a svariate persone e abbiamo raccolto i loro punti di vista. 

Per questa occasione abbiamo pensato di riportare qui di seguito le alternative di risposta. 
Iniziamo!

Sì, preferisco usare prodotti naturali per la mia casa

L’utilizzo di prodotti biologici come i prodotti naturali per la cura di piante e giardino, fortunatamente sta prendendo sempre più piede e questo non può che essere un fattore che ci mette di buon umore!

Ma vediamo in dettaglio quali sono gli svariati vantaggi dell’utilizzo di questi prodotti: 

La cura del verde delle piante con prodotti alternativi punta molto sul miglioramento della resistenza endogena, ossia generata dalle risorse della pianta stessa.

Tali risorse possono essere attivate e migliorate con l’impiego di corroboranti, sostanze di base e concimi che rinforzano le pareti cellulari e quindi i tessuti vegetali, per cui la risposta ai parassiti sarà più rapida ed efficace.

7 vantaggi dell’utilizzo di prodotti naturali

  • Riduzione dei problemi fitosanitari. I prodotti funzionano da deterrente, incentivando la naturale risposta delle piante.
  • Le confezioni di corroboranti, sostanze di base e concimi sono idonee per l’uso a livello amatoriale e l’impiego dei prodotti è della massima semplicità.
  • Vasto campo d’azione. Il miglioramento delle difese naturali crea le condizioni per ostacolare lo sviluppo di numerosi insetti e patologie fungine.
  • Di norma non hanno tempi di carenza. Comunque, prima della raccolta e del consumo di ortaggi e frutti, leggere le indicazioni riportate nell’etichetta del prodotto.
  • Utilizzati costantemente migliorano il raccolto. I prodotti aumentano la qualità di frutti e ortaggi, la forza delle foglie, il colore e il profumo dei fiori.
  • Utilizzo generalizzato. I preparati vanno bene per la cura dell’orto, del frutteto, delle piante ornamentali in vaso e in giardino.
  • Rispetto dell’ambiente. I prodotti, se usati correttamente e nei dosaggi indicati, non presentano rischi di fitotossicità.

Closter Natural propone solamente Prodotti naturali per la cura di piante e giardino 100% naturali e rispettosi dell’ambiente

No, preferisco usare prodotti chimici per una maggiore efficacia

Prodotti naturali per la cura di piante e giardino

Sono moltissime le circostanze in cui un agricoltore o un appassionato di giardinaggio  utilizza prodotti chimici: 

  • per la difesa delle piante e delle produzioni dai parassiti 
  • per il controllo delle erbe infestanti
  • per la fertilizzazione del terreno

Inoltre, il loro utilizzo può generare dei benefici legati soprattutto alla “velocità” della loro efficacia.

  • aumento delle produzioni 
  • risparmio di fatica, derivante dal loro impiego 

Ma, ahimè, il loro abuso può provocare dei gravissimi danni a noi e all’ambiente. 

Non sempre la pericolosità di tali prodotti viene valutata in pieno ed a volte si registrano comportamenti che dimostrano una disattenzione rispetto alle necessarie precauzioni.

Non ho mai pensato di utilizzare prodotti naturali MA sono curioso di provarli

Questa è la risposta che preferiamo: sì perché significa che sempre più persone stanno abbandonando abitudini “dannose” e rischiose per la nostra salute e l’ambiente per abbracciare nuovi metodi più naturali e green. 

Scegliere cibo biologico ha certamente indubbi vantaggi sulla salute e sull’ambiente ma vuole prima di tutto essere una scelta dall’ampio valore etico e sociale perché non c’è sfruttamento dei lavoratori, è prevista una giusta remunerazione e viene rispettato il benessere degli animali allevati.

I vantaggi di una scelta BIO

Scegliere ‘bio’ è anche un modo per amare noi stessi e l’ambiente perché non comporta spreco di materie prime, rispetta le biodiversità e ha un minimo impatto ambientale.

I vantaggi concreti di questa scelta sono molti, scopriamoli insieme:

1. SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE

La coltivazione biologica garantisce la salvaguardia dell’ambiente perché le tecniche utilizzate sfruttano la naturale fertilità del terreno senza impoverirlo con coltivazioni aggressive.

L’equilibrio naturale del territorio è garantito da:

  • rispetto dei ritmi delle stagioni.
  • rotazione delle colture che asseconda la fertilità del terreno.
  • coltivazione di più specie e consociazione degli ortaggi che permette di preservare la biodiversità agricola, ovvero il numero di specie presenti in Natura.
  • minore infiltrazione dei nitrati nelle acque di falda e di conseguenza preservazione della qualità delle acque superficiali.

Ma bio vuol dire anche minor impatto sul nostro Pianeta. Come mai?

2. MINOR IMPATTO SUL PIANETA

Il biologico ricorre a sistemi di coltivazione che non impattano sull’ambiente come avviene invece nell’agricoltura convenzionale; si preferiscono sistemi in armonia con i ritmi naturali del suolo e il ciclo di vita delle piante, che derivano dalle conoscenze del passato ma che si innestano su nuove tecniche colturali.

Per esempio, per arricchire il terreno di sostanze organiche e aumentare la resa senza ricorrere a fertilizzanti chimici si sfrutta l’azione congiunta della rotazione delle colture, l’interramento dei residui colturali e l’uso di fertilizzanti organici.

Un mix di tecniche nuove e antiche che aiuta a preservare l’ecosistema, così che la fauna tipica del suolo, cioè insetti, anfibi, uccelli e tutti gli organismi del suolo, possano continuare a svolgere il proprio ruolo.

3. PRESERVARE LA BIODIVERSITÀ AGRICOLA

Mantenere la biodiversità agricola è uno dei principali obiettivi delle politiche ambientali di questi anni e i governi di diversi paesi industrializzati hanno messo in campo progetti per evitare la scomparsa e l’estinzione delle differenti specie vegetali e animali legate al territorio.

L’agricoltura bio aiuta a preservare la biodiversità, elemento fondamentale per la sopravvivenza di tutte le specie autoctone. Non si impone infatti di coltivare solo alcune varietà di piante.

Gli agricoltori bio sono i custodi della biodiversità!

A livello genetico, l’agricoltura biologica favorisce l’uso delle sementi tradizionali, più adatte perché più resistenti alle malattie e meno sensibili agli shock climatici.

4. RIDURRE L’INQUINAMENTO

I prodotti chimici, pesticidi e fertilizzanti sintetici inquinano l’ambiente naturale e le risorse idriche, contribuendo a rendere sterili i terreni agricoli.

Le pratiche di agricoltura biologica certificata non consentono l’uso di sostanze chimiche tossiche e velenose e questo protegge acqua e suolo dal progressivo impoverimento.

5. BENESSERE PER GLI ANIMALI

L’allevamento biologico si basa sul rigoroso rispetto del benessere dell’animale che deve vivere la sua vita all’aperto, senza restrizioni o obblighi, alimentato con cibo naturale (solitamente i foraggi arrivano dai campi biologici adiacenti all’allevamento) e senza additivi di alcun genere, senza ormoni né antibiotici.

Per allevare animali biologici, inoltre, anche il terreno deve essere biologico affinché non rilasci residui chimici.

Allevamento e produzione agricola sono complementari: i campi forniscono il foraggio, il bestiame fornisce i fertilizzanti… in accordo con il naturale ciclo di vita.

Conclusioni

Siamo giunti alla fine di questo articolo / sondaggio sui prodotti naturali per la cura di piante e giardino
Cosa te ne pare di questo nuovo format? 

Ma tu, soprattutto, di che team fai parte? 
Alla prossima guida, 

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il team di Closter

Olio di neem per cani e gatti

Guida sul miglior repellente naturale contro parassiti, pulci e zecche: l’olio di neem.

L’olio di neem per cani e gatti rappresenta uno dei più efficaci rimedi naturali antiparassitari, soprattutto contro pulci, zecche e zanzare che sono causa di leishmaniosi nei cani. Inoltre si è scoperto che l’olio di neem funge da pesticida del tutto ecologico per le piante, tanto da essere utilizzato in agricoltura biologica. 

I prodotti antiparassitari chimici attualmente in commercio possono essere pericolosi per la salute dei nostri animali, per questa ragione comincia a prendere piede l’utilizzo di quelli formulati con sostanze naturali, in quanto diminuiscono il rischio di reazioni di sensibilizzazione, allergie o tossicità.

L’uso dell’olio di neem è ancor più valido se si pensa che spesso questi organismi, col passare del tempo, sviluppano resistenza agli insetticidi di sintesi, utilizzati nei prodotti industriali. Anche per l’uomo è un efficace repellente contro i parassiti del cuoio capelluto (come i pidocchi) e gli acari della scabbia e contro le punture d’insetti, soprattutto d’estate contro le zanzare. In questo periodo, infatti, i nostri amici a quattro zampe sono più soggetti a infestazioni e punture.

L’olio di neem risulta un efficace antiparassitario in grado di prevenire (tiene lontani i possibili parassiti), di eliminare i parassiti presenti e di interrompere la loro riproduzione. 

Perciò, dopo aver ben controllato l’animale, si può usare l’olio di neem direttamente sul pelo o impregnare il collare; o ancora lo si può utilizzare per preparare lozioni da nebulizzare e spalmare sul corpo o nell’ambiente.

 Che cos’è l’olio di Neem

L’olio di neem è un olio vegetale ottenuto dalla spremitura a freddo dei semi di Azadirachta Indica e conosciuto ormai in tutto il mondo per le sue straordinarie proprietà e le sue molteplici applicazioni.

Nei semi vi è la maggiore varietà e concentrazione di principi attivi in grado di contrastare non solo insetti e parassiti ma anche virus, batteri e funghi. Inoltre, come tutti gli olii vegetali, possiede anche proprietà idratanti, emollienti, rigeneranti e ristrutturanti per i tessuti e quindi è efficace sulle più comuni affezioni dermatologiche umane e degli animali. In veterinaria, infatti oltre risolvere punture o morsi di insetti e parassiti, è un efficace rimedio lenitivo e cicatrizzante anche in caso di morsi e graffi di altri animali.

Perchè l’olio di Neem è il miglior repellente contro parassiti per i tuoi animali 

L’olio di neem viene definito:

“Un rimedio atossico per l’uomo, le piante e gli animali, un millenario insetticida naturale che ha cominciato ad essere usato anche da noi rivelandosi efficace nella lotta alle zanzare, sia come larvicida, sia come repellente, perché gli insetti non ne sopportano l’odore.” 

Quindi l’olio di neem non solo è un ottimo antiparassitario naturale senza nessun tipo di additivo chimico, ma è il migliore repellente in assoluto nei confronti di flebotomi, pappataci e zanzare, causa di leishmaniosi e di altre gravi malattie nei cani.

Per quanto riguarda gli altri tipi di parassiti, l’olio di neem risulta essere il prodotto fitoterapico naturale contro le infestazioni da pulci, perché capace di sterminarle non solo allo stadio adulto ma anche quando sono uova o larve. Crea un effetto barriera sul pelo dell’animale e contemporaneamente lenisce, sfiamma e purifica la cute irritata dalle punture o dai morsi degli insetti.

La soluzione firmata Closter Natural

Closter offre una soluzione spray pronta all’uso. Proteggi il tuo cane e il tuo gatto con il nostro antiparassitario spray completamente naturale a base di olio neem.

Closter Pet Protection spray è di grande aiuto quando si esce per passeggiate all’aperto, nei giardini, nei prati e in campagna dove c’è il concreto rischio che gli animali vengano attaccati.

Elimina acari e pulci e rende più sicuri la casa e gli ambienti dove circolano i tuoi animali domestici. È un ottimo antipulci cani e gatto, antiparassitario per cani e gatti ed insetticida contro zecche e pappataci che si integra perfettamente ai comuni prodotti sul mercato creando una protezione extra.

Oltre ad allontanare pulci, zecche e pappataci è un efficace repellente zanzare naturale. Sarà uno degli accessori per cani e gatti che non potranno più mancare in casa.

Come utilizzare Neem Pet Protection

  • Spruzzare Neem Pet Protection Spray su cute e pelo dell’animale da proteggere ad una distanza di 20 cm, evitando occhi e muso.
  • Ripetere l’applicazione nell’arco della giornata, a seconda della maggiore o minore presenza di insetti e parassiti, evitando eccessi.
  • Non usare su cuccioli di meno di 1 mese di vita.
  • Se la cuccia dell’animale è situata all’esterno della casa è buona norma utilizzare il prodotto ogni 7 – 10 giorni su di essa.
  • Se la pelle è danneggiata, versare Neem Pet Protection Spray su un batuffolo di cotone e applicare sulla pelle ferita come un unguento.

Perchè usare Pet Protection

Delicato sulla pelle, senza risciacquo, il nostro spray a base di olio di neem forma una barriera protettiva sul pelo dell’animale. Combatte parassiti come pulci, zecche e pappataci paralizzando il sistema endocrino ed impossibilitando la riproduzione e altre funzioni vitali. Funziona perfettamente come repellente mosche e zanzare e rilascia un gradevole odore.

Conclusioni

Tu che antiparassitario sei solito usare? 

Hai mai utilizzato l’Olio di Neem sul tuo amico a 4 zampe? Com’è stata la tua esperienza? 

Alla prossima guida, 

Il team di Closter

Concime con micorrize: come utilizzarlo per migliorare lo stato del tuo terreno

Guida completa sul concime con micorrizze: scopri quali sono i suoi benefici e perché devi iniziare ad usarlo oggi stesso

L’apporto di sostanze biologiche al terreno è fondamentale per un buon piano di fertilizzazione. Il concime con micorrize è un’ottima soluzione perché svolge un ruolo fondamentale nel sostegno al rapporto della pianta con il terreno.

Vediamo insieme come utilizzarlo al meglio. 

Le micorrize: facciamo chiarezza

Le micorrize sono un processo di formazione simbiotica che avviene tra il micelio del fungo e la radice di una pianta all’interno della rizosfera, cioè la zona del terreno che circonda la pianta stessa. 

Questo processo genera un duplice beneficio: uno scambio di sostanze energetiche a favore del fungo e di elementi nutritivi e benefici a vantaggio della pianta. Gli enzimi invece accelerano l’eliminazione del materiale che compone le parti morte delle radici delle piante.

Aiutano la pianta nell’assimilazione dei nutrienti.

Incrementano la resistenza delle piante all’azione di elementi patogeni. 

Le piante micorrizate sono più vigorose e manifestano una maggiore tolleranza nei confronti degli stress ambientali.

Concime con micorrize: perchè utilizzarlo

Le micorrize sono un vero toccasana per le nostre piante, coltivazioni e prati. 

Proprio per questa ragione noi di Closter abbiamo pensato di creare un prodotto che possa racchiudere queste caratteristiche e dare nutrimento alle colture: il concime con micorrize Radice Forte

Si tratta di un concime con micorrize concentrate e fertilizzante naturale per piante, prato e orto. Contiene micelio e spore vitali di funghi micorrizici. 

I benefici del concime con micorrize

I funghi micorrizici apportano numerosi benefici:

  • creazione del legame simbiotico con le radici delle piante, riformando le ife che assorbono gli elementi nutritivi;
  • sviluppo radicale e maggiore assorbimento dal terreno dei macro e dei microelementi;
  • radicazione e attecchimento di nuovi impianti di fruttiferi, orti, prati, giardini e semi.
  • maggiore resistenza a stress termici/idrici e a malattie causate da funghi, batteri e agenti patogeni;
  • maggiore resistenza a fenomeni di stanchezza e di stress;
  • minor sofferenza delle piantine da orto quando vengono trapiantate, grazie a un apparato radicale più reattivo.

Come si utilizza il concime con micorrize

  • Dosaggio generico: da 5 a 10 gr ogni Lt di acqua per trattare circa 5 mq di terreno/prato/orto/fiori.
  • Dosaggio per prato erboso: da 50 a 100 gr in 10 Lt x 50 m2 di terreno trattato nella fase di irrigazione, si consigliano più applicazioni durante l’intera stagione.
  • Dosaggio per orto e piante ornamentali da 50 a 100 gr in 10 Lt x 50 m2 – durante la fase di irrigazione.
  • Prima di applicare il prodotto versare il contenuto della confezione in un recipiente con acqua e mescolare bene fino a quando non si ottiene una soluzione liquida.
  • Lasciare riposare la soluzione per alcuni minuti, quindi portare la soluzione stessa al volume d’acqua necessario ad eseguire il trattamento. Si consiglia di impiegare la soluzione ottenuta nell’arco di 24 h.
  • Conservare a temperatura tra 10 e 25°C.
  • Si consiglia di applicare il prodotto fin dall’inizio del ciclo colturale.

Dopo l’utilizzo del nostro concime con micorrize le tue piante non appariranno più sofferenti ma rinvigorite e forti con una produzione consistente e sana di foglie, fiori e frutti.

Poiché le micorrize lavorano in maniera ottimale a temperature del terreno da 8 a 30 gradi, portano benefici anche nei periodi autunnali ed invernali. Sotto gli 8 gradi rimangono dormienti per poi riattivarsi spontaneamente all’aumento della temperatura. Prodotto consentito in agricoltura biologica.

Dove usare il concime con micorrize

La risposta è semplice: su tutte le colture! Tutte le strutture radicali (dal prato alle siepi, dagli alberi alle piante in vaso, dall’orto alle rose) godono dei benefici di questo meraviglioso legame naturale.

Le micorrize possono essere usate su piante e prato giovani, per velocizzare l’accrescimento e su piante adulte o sofferenti, per irrobustire o aiutare a superare un momento difficile.

Possono essere usate nei rinvasi e nelle piantumazioni, nella messa a dimora di prato a rotoli e nelle semine, nei trapianti in orto e mescolate assieme a tutti i tipi di terricci.

Conclusioni

Hai utilizzato un concime con micorrize? 

Hai notato dei miglioramenti? 

Se ancora non l’avessi provato, ti consigliamo di provare il nostro Radice Forte: le tue piante ringrazieranno!

Alla prossima guida, 

il team di Closter.

Concime azotato biologico: quale e come usarlo nelle tue piante

Guida sulla polvere di neem: il concime azotato 100% naturale e biologico che rivitalizza il tuo terreno e rafforza le piante

Il concime azotato è un elemento fondamentale di cui le nostre amate piante hanno bisogno, anche se in misura diversa da una specie all’altra.

Le piante hanno bisogno di una serie di sostanze contenute nella terra e che assorbono attraverso le radici. Le più importanti sono i composti di azoto (N), fosforo (P) e potassio (K), ma in quantità minori sono indispensabili anche i cosiddetti microelementi: calcio, magnesio, zolfo, ferro, zinco, rame, manganese.

L’azoto è l’elemento che va aggiunto più spesso perché è quello che viene asportato più rapidamente.

Concime azotato: perchè viene usato l’azoto?

L’azoto (N) è uno degli elementi più abbondanti sulla Terra. 

Nelle piante l’azoto è più importante: questo elemento rappresenta uno degli elementi di base del materiale genetico (Dna) e nelle piante svolge un ruolo fondamentale in processi biochimici importantissimi come la fotosintesi clorofilliana. 

Questo significa che, in sua assenza, le cellule fanno fatica a moltiplicarsi e la pianta fa fatica a crescere.

L’azoto nell’agricoltura

L’azoto è essenziale soprattutto nella prima fase di crescita delle piante in quanto favorisce lo sviluppo di nuovi germogli e nuove foglie di un bel verde intenso.

Nello specifico, stimola:

  • l’accrescimento vegetale
  • la radicazione
  • la formazione della clorofilla
  • la capacità fotosintetica delle piante

L’azoto stesso è presente negli altri elementi che costituiscono la pianta (cellule, zuccheri e proteine) in una percentuale compresa tra l’1 e il 6%.

Le piante assorbono azoto dal terreno. Tuttavia, la particolare composizione del suolo e l’elevata volatilità del composto, non ne consentono il corretto assorbimento delle percentuali necessarie alla nutrizione vegetale. Per questo, viene somministrato alle piante tramite i concimi o fertilizzanti a base di questa sostanza.

Lo possiamo trovare in concimi:

  • semplici, a base solo di tale sostanza
  • complessi, composti anche da altre sostanze (in genere fosforo e potassio)

I benefici dell’azoto nelle piante

L’effetto di una concimazione azotata è ben evidente:

  • la pianta aumenta il ritmo di crescita
  • le foglie sono di un verde più intenso
  • nascono nuovi germogli

Al contrario, la carenza di azoto, si manifesta nella pianta con:

  • rallentamento ed arresto della crescita
  • colorazione verde pallido delle foglie
  • progressivo ingiallimento
  • rallentamento della fotosintesi

Concime azotato: la polvere di Neem

Panello di neem, fertilizzante organico e concime azotato derivato dalla lavorazione a pressione del neem dalla quale si ottiene una polvere fine. Grazie alla materia prima di origine vegetale ad azione rivitalizzante questo prodotto porta a numerosi benefici per piante,  prato, giardino e orto:

  • favorisce lo sviluppo della microflora del suolo.
  • rivitalizza e stimola il terreno.
  • rafforza la pianta contro gli insetti nel suolo.
  • consente uno sviluppo regolare della pianta.
  • aiuta la pianta a superare gli stress biotici (causati da funghi, batteri, insetti, piante infestanti, animali terricoli) e abiotici (carenze o eccessi legati a fattori ambientali e climatici).
  • debella parassiti, insetti, formiche e funghi che danneggiano il tuo verde.
  • favorisce, incrementa e accelera lo sviluppo vegetativo.

In seguito all’applicazione della polvere di Neem le tue piante avranno incrementato le fondamentali attività fisiologiche della radicazione, fioritura e maturazione.

Con un aiuto completamente naturale appariranno rinvigorite e forti, con una produzione consistente e sana di foglie, fiori e frutti. Prodotto consentito in agricoltura biologica.

Su quali piante usarlo? 

Le piante che, più di altre hanno maggiormente bisogno di azoto sono:

  • piante ornamentali verdi
  • sempreverdi
  • conifere
  • siepi
  • lattughe
  • erbe aromatiche
  • tutte le piante in fase iniziale di crescita

Perchè usare un prodotto professionale

Come avrai letto fino a qui, è indispensabile arricchire il terreno con questa sostanza. 

Come fare!?

Qui ti si aprono 2 strade: 

  • quella del fai da te
  • quella “chiavi in mano

Per quanto riguarda la prima opzione, oggigiorno puoi preparare il tuo concime azotato anche comodamente da casa. Ci sono numerosi metodi per prepararlo: dai fondi di caffè alle ceneri della legna. 

Sicuramente sono efficaci ma hanno sicuramente dei limiti. 

La nostra polvere di Neem è un concime azotato 100% naturale e pronto all’uso. 

Questo significa che non dovrai stare ore ed ore a preparare fertilizzanti fai da te ma piuttosto, aprire il nostro contenitore ed erogare il prodotto direttamente sul terreno. 

All’interno trovi tutti i nutrienti necessari per nutrire in modo naturale e biologico le tue piante. 

Conclusioni

Siamo arrivati al termine di questa guida dedicata all’importanza dell’azoto per il terreno delle nostre piante. 

Tu hai mai fatto uso di concimi azotati? 

Se sì, quali? 

Alla prossima guida, 

il team di Closter.

Microelementi: il concime fogliare che nutre le tue piante

Come utilizzare i microelementi per dare nutrimento alle piante e ortaggi

I microelementi agiscono in quantità limitate ma svolgono un ruolo fondamentale per i processi biochimici della pianta. 

La carenza di microelementi, che si riconosce spesso attraverso alterazioni della colorazione delle foglie e dello sviluppo della pianta, può compromettere seriamente la produttività delle colture

Un’ottima disponibilità di microelementi è fondamentale per raggiungere produzioni di elevato valore qualitativo. Per questa ragione è conveniente non solo curare rapidamente le carenze di microelementi al loro manifestarsi, ma cercare di prevenirle con trattamenti mirati. 

Microelementi: dove acquistarli? 

Closter Natural propone una linea di prodotti specifici di altissima efficacia per la cura e la prevenzione delle carenze di microelementi sia per applicazione fogliare che radicale. 

Ideali per colture altamente specializzate.

Microelementi: concime orto e giardino

Concime liquido e fertilizzante naturale a base di microelementi fondamentali. Previene e contrasta le più diffuse carenze di rame, ferro, manganese, boro, magnesio, molibdeno, zinco nel terreno e compensa gli squilibri nutrizionali.

La sua applicazione da nutrimento alle piante, ne consente uno sviluppo regolare, favorisce un’ottima fruttificazione ed evita i fenomeni di stanchezza, di ingiallimento fogliare, seccume del lembo e successiva caduta della foglia.

Indicato anche per il periodo invernale. Le piante trattate con i microelementi superano gli stress termici e idrici con molta facilità senza compromettere, ma anzi aumentando, la futura produzione di frutti in caso di piante da frutto e la fioritura in caso di ornamentali.

Le tue piante avranno una ripresa vegetativa più rapida. Prodotto consentito in agricoltura biologica.

Come si utilizza?

  • Conservare a temperatura tra 4 e 25°C.
  • Agitare bene il flacone prima del suo utilizzo.
  • Bagnare uniformemente la pianta ed evitare il gocciolamento.
  • Uso fogliare: 2 ml x 1 lt d’acqua – 20 ml x 10 Lt d’acqua.
  • Uso radicale: 5 ml x 1 lt – 50 ml x 1o lt d’acqua (con 10 lt si trattano 100 m2 di terreno).
  • Applicare il prodotto durante le ore fresche della giornata.
  • Le dosi di impiego indicate si intendono per singola applicazione. 
  • intervenire ai primi sintomi di carenza e ripetere le applicazioni fino alla scomparsa dei sintomi.
  • Da utilizzare soltanto in caso di bisogno riconosciuto.

Da cosa è composto i microelementi?

  • Boro (B) solubile in acqua: 0,4 %
  • Rame (Cu) solubile in acqua: 0,2%
  • Manganese (Mn) chelato EDTA: 1,3%
  • Rame (Cu) chelato EDTA: 0,2%
  • Molibdeno (Mo) solubile in acqua: 0,13%
  • Ferro (Fe) solubile in acqua: 4,5%
  • Zinco (Zn) solubile in acqua: 0,4%
  • Ferro (Fe) chelato EDTA: 4,5%
  • Zinco (Zn) Chelato EDTA: 0,4%

Conclusioni

Tu quale concime fogliare sei solito usare? 

Quale è stata la tua esperienza al riguardo? 

Faccelo sapere nei commenti qui sotto!

Alla prossima guida, 

Il team di Closter

Qual è il miglior concime per bonsai?

Scopriamo qual è il miglior concime per rendere e mantenere sempre sano il tuo bonsai

I bonsai sono alberi in miniatura, mantenuti intenzionalmente di piccole dimensioni a scopo ornamentale. Questa tecnica di coltivazione orientale segue linee guida ben precise per ottenere alberi in salute ed esteticamente bellissimi.

Proprio per questa ragione, un passaggio fondamentale per il loro benessere è la concimazione: scopriamo insieme qual è il migliore concime naturale per i bonsai

Come si concima un bonsai?

Così come tutti gli altri vegetali, crescendo in vaso anche i bonsai necessitano di un’integrazione di elementi nutritivi costante e mirata. In una porzione di terreno ridotta, infatti, è normale che con la crescita dell’albero, vadano esaurendosi le scorte di minerali presenti nel substrato.

È possibile trovarlo di tre tipologie differenti

  • Il concime organico è formato da materia di origine vegetale o animale, che verrà scomposta dal bonsai per trarvi il nutrimento di cui ha bisogno.
  • Il concime minerale, o di sintesi, viene creato partendo da elementi inorganici puri, che vengono assorbiti direttamente dalla pianta, dunque sono molto più rapidi dal punto di vista dell’effetto e anche più potenti. Proprio per questo motivo è importante prestare attenzione: un dosaggio eccessivo può causare bruciature alle radici, compromettendo la salute dell’albero.
  • Il terzo tipo è quello dei concimi organo-minerali, che traggono il meglio dalle due famiglie precedenti.

Qual è il miglior concime per bonsai? La nostra risposta

Offrire il meglio al nostro bonsai è importante: perciò è consigliabile optare sempre per prodotti studiati ad hoc per questo tipo di pianta.

Ecco quindi il nostro prodotto preferito per i bonsai. 

Bonsai Love Concime Radicale

Concime naturale per bonsai che rilascia gli elementi nutritivi attraverso una lenta cessione e che mantiene un adeguato contenuto di sostanza organica nel terreno favorendone la fertilità biologica. Concime solido granulare a base di azoto, fosforo e con un alto contenuto di potassio al 10% per consentire uno sviluppo contenuto della pianta.

Fertilizzante con effetto energizzante grazie al quale la tua pianta apparirà rinvigorita e forte, perfetto per chi ama prendersi cura del proprio bonsai e che non può mancare nel kit del vero appassionato.

Perché lo amiamo?

Questo fertilizzante per bonsai è completamente naturale ed ecologico appositamente studiato per chi ama prendersi cura del proprio bonsai. La sua composizione garantisce maggiore sicurezza per il consumatore, rapidità di azione, rispetto dell’ambiente e della pianta stessa.

Aggiungilo al tuo kit per bonsai!

Come si utilizza?

  • In caso di bonsai da interno, usarlo una volta ogni 30 giorni interrando il prodotto con un piccolo rastrello ad un profondità di 2 cm facendo attenzione a coprire interamente il granulo.
  • In caso di bonsai da esterno, usarlo da fine febbraio ad ottobre ogni 30 giorni, interrando il prodotto se possibile. Evitare le concimazioni da novembre a febbraio.

Conclusioni

Tu che concime utilizzi per prenderti cura del tuo bonsai? 

Hai mai utilizzato uno dei nostri prodotti dedicati alla linea bonsai? 

Se sì, come ti sei trovato? 

Faccelo sapere nei commenti!

Il Team di Closter

Prevenire gli attacchi degli afidi con soluzioni naturali e biologiche

Scopri come combattere e prevenire gli attacchi di afidi con una soluzione a base di agrumi: biologia e 100% naturale

Gli afidi sono senza dubbio tra i più frequenti e comuni insetti nocivi per le piante. Ne esistono talmente tante specie e sono talmente polifagi che i vegetali attaccati sono molto numerosi. Comprendono: ortaggi, fruttiferi, erbe aromatiche e anche tante ornamentali, tra cui notoriamente le rose.

Proprio perché la presenza e i danni di questi parassiti è così probabile, siamo nelle condizioni di poterla prevenire per tempo ed affrontarla in modo tempestivo.

Per fortuna si tratta di insetti che, qualora presenti in modo massiccio sulle colture, possono essere debellati anche mediante prodotti a basso impatto ambientale. In questa maniera è possibile evitare l’uso di insetticidi persistenti e poco selettivi.

Ma per prima cosa è importante imparare a riconoscere gli afidi e a prevenire i loro danni con qualche accortezza.

Quali sono i danni degli afidi?

Il danno che gli afidi compiono è legato alla suzione di linfa dai vasi della pianta. Tramite i loro apparati boccali pungenti succhiatori, infatti, questi insetti pungono i tessuti vegetali e accedono ai vasi ricchi di linfa elaborata dalla fotosintesi, per nutrirsene. Si tratta di insetti “fitofagi” perché appunto come alimentazione hanno i vegetali o parti di essi e non sono carnivori.

Questa suzione continua e causata da tanti afidi tutti insieme causa deformazione nelle foglie, nei germogli e negli altri organi colpiti. Ne deriva la tendenza ad avere un aspetto accartocciato e si ripiegano su loro stessi. Inoltre, vi si accumulano sopra anche gli escrementi di questi insetti, che consistono nella melata, sostanza appiccicosa e biancastra-trasparente. La melata degli afidi esercita una forte attrattiva nei confronti delle formiche. Queste tendono così a popolare le piante colpite dagli afidi, anche se di per sé le formiche non comportano un danno per la pianta.

Altro danno, non meno importante, che gli afidi causano, è la trasmissione di virosi da pianta a pianta. I virus delle piante sono responsabili di patologie per le quali al momento non esistono rimedi curativi. Si può però prevenire, e si tratta anche in questo caso di virus che attaccano unicamente le piante e non l’uomo. Le virosi comportano gravi danni alle piante e sono veicolate dagli afidi e dagli attrezzi che si utilizzano, per esempio per le potature. Pertanto si deve provvedere a disinfettare opportunamente in casi dubbi.

Inoltre, ci sono alcune specie di afidi che attaccano persino le radici di alcune piante, e non soltanto la loro parte aerea.

Come prevenire gli attacchi?

Fortunatamente ci sono alcune semplici ma importanti strategie preventive che ci aiutano nel contenere gli attacchi di afidi, tra cui:

Soluzione 1:

Favorire i loro nemici naturali nel nostro ambiente – Gli afidi vengono predati da vari altri insetti: coccinelle, sirfidi, crisope, forbicine. Bisogna evitare di irrorare in giardino o nell’orto degli insetticidi convenzionali, che non sono selettivi e uccidono anche questi preziosi alleati delle nostre colture. Il punto di partenza però è riconoscerli, perché se è facile distinguere una coccinella adulta, non lo è altrettanto quando questa è allo stadio larvale. I sirfidi sono delle mosche dall’aspetto simile alle vespe, ma non ronzano e sono più piccole. Le crisope sono invece insetti color verde chiaro con grandi ali dorate, mentre le forbicine sono nere e hanno i due “tentacoli” a forbice.

Soluzione 2:

Utilizza soluzioni naturali e biologiche per prevenire e curare in modo efficace le tue piante e ortaggi. 

A questo proposito noi di Closter abbiamo brevettato una soluzione che potrebbe proprio fare al caso tuo. 

Stiamo parlando di Stop Afid Spray

È un rimedio naturale afidi a base di estratti vegetali di agrumi che favoriscono lo sviluppo delle difese delle piante a fronte di stress causati dalla presenza di insetti e parassiti dannosi.

Già pronto all’uso in concentrazione standard, è un coadiuvante che aumenta l’efficacia dei prodotti insetticidi o dei prodotti naturali. Nasce per situazioni di leggera gravità, di prevenzione e mantenimento contro afidi, mosca bianca, pidocchi e altri insetti di piccola taglia che attaccano le piante causando malattie.

Come si utilizza?

  • Agitare bene il flacone prima del suo utilizzo.
  • Azione preventiva:  usare tal quale una volta a settimana.
  • Azione curativa: impiegare tal quale ogni 5 giorni o al manifestarsi delle infestazioni.
  • Nei casi più difficili ripetere il trattamento 2 o 3 volte.
  • Applicare nelle ore serali sulle foglie colpite e su quelle adiacenti.
  • Può essere utilizzato durante tutto l’anno e in qualsiasi momento del ciclo produttivo.

Scopri tutti i dettagli qui

Conclusione

Siamo arrivati al termine di questa guida dedicata agli afidi. 

Te hai mai dovuto lottare contro questi piccoli insetti? Se sì, come hai fatto a debellarli? 

Raccontaci la tua esperienza nei commenti!

E ricorda: prevenire è meglio che curare!

Alla prossima guida, 

Il team di Closter

Cosa seminare a gennaio?

Guida completa sui lavori da eseguire nel tuo orto nel mese di gennaio e su cosa seminare

Finalmente è arrivato il freddo e con lui anche il momento in cui sapere cosa piantare a gennaio! Le gelate si sa non aiutano, ma già dopo la prima metà del mese si può già cominciare la preparazione dell’orto per la semina.

Nel mese di Gennaio, se ne hai la possibilità, è preferibile seminare le piante in modo protetto, il semenzaio per esempio è una delle possibili soluzioni che può far al caso tuo. In questo modo potrai optare per la semina di diverse piante ed ortaggi che gusterai nei primi giorni primaverili.

A causa delle temperature le semine si fanno prevalentemente indoor e in seminiera, un ambiente riscaldato permette di preparare piantine che potranno essere trapiantate in primavera.

Prima di seminare è bene sapere che…

Gennaio è il mese iniziale del calendario e anche per l’orto comincia la stagione. Le prime piantine in semenzaio si mettono questo mese e conviene anche procurarsi le sementi che via via serviranno poi nei mesi successivi per le semine di febbraio, marzo e così via.

A gennaio in pieno campo si mettono a dimora i bulbilli di aglio, scalogno e cipolla ed i carciofi. Oltre alle semine ci sono tante cose da fare nell’orto.

Nel semenzaio riscaldato invece sono diverse le verdure che si possono preparare: ad esempio peperoncini, pomodori, melanzane.

Nelle zone a clima mite si possono seminare direttamente a dimora carote, rapanelli e insalate da taglio, magari proteggendole sotto tunnel o coprendo con tessuto non tessuto.

Passiamo ora all’elenco completo delle semine!

Semina in pieno campo

  • Agli (a spicchi)
  • Cipolla (bulbilli)
  • Scalogno
  • Piselli
  • Fave
  • Carciofo
  • Semenzaio a letto caldo
  • Basilico
  • Peperone dolce
  • Peperoncino piccante
  • Melanzana
  • Pomodoro (a partire dalla seconda metà di gennaio)
  • Timo
  • Cetriolo
  • Zucchine (sul finire del mese)
  • Lattuga
  • Contenitori a vasetti
  • Cetriolo (sul finire del mese)
  • Pomodoro
  • Zucchine
  • In tunnel freddo
  • Carote
  • Cicoria
  • Lattuga
  • Ravanello
  • Rucola
  • Valeriana

Trapianti orto gennaio

Quando il freddo cinge d’assedio l’orto cosa piantare a gennaio è una domanda a cui è difficile trovare risposte. Dove l’inverno è più rigido, con temperature che scendono di molti gradi sotto lo zero e la terra è gelata, non ci saranno ortaggi da piantare a gennaio, e sarà meglio rimandare tutto alla stagione più calda. Nelle zone in cui il clima è più mite ci possono essere alcune verdure da piantare a gennaio, come i bulbi di aglio, scalogno e i bulbilli di cipolla. Tra i trapianti di gennaio ci sono anche i carciofi e le fragole.

Ci sono anche molti legumi che resistono al freddo. Cosa piantare nell’orto a gennaio tra questi? Ad esempio piselli e fave, che sono piante che possono essere trapiantate anche senza protezioni. C’è da dire che comunque è più semplice piantare direttamente il seme nel terreno, dal momento che si tratta di legumi che germogliano molto facilmente.

Nelle zone più calde si possono trapiantare sotto tunnel piantine di lattuga da taglio, indivia riccia e scarola, così come si possono mettere a dimora anche basilico, prezzemolo e altre erbe aromatiche.

Possiamo quindi elencare cosa trapiantare a gennaio:

  • Fave
  • Piselli
  • Aglio
  • Scalogno
  • Cipolle
  • Lattuga
  • Insalata grumolo
  • Cicoria da taglio
  • Carciofo
  • Fragole

Lavori di gennaio nell’orto

Quando le temperature sono così rigide da obbligare ad un riposo forzato, si può cogliere l’occasione per prepararsi al resto dell’anno con lavori di manutenzione dell’orto e delle attrezzature. Inoltre si può approfittarne per pianificare e progettare la gestione degli spazi nei mesi successivi. Oltre a seminare in semenzaio, in gennaio si può anche effettuare ancora qualche raccolto. Vediamo punto per punto quali lavori possiamo fare in questo periodo:

Progettazione

Gennaio è il momento perfetto per progettare l’utilizzo e lo sviluppo dell’orto nel corso dell’anno, dividendo gli spazi delle aiuole, programmando cosa coltivare in base ai consumi della famiglia e alla rotazione colturale.

Manutenzione attrezzi

Dal momento che l’orto nel mese di gennaio richiede molto meno lavoro e di conseguenza gli attrezzi si utilizzano molto poco, se ne può approfittare per mettere a posto gli strumenti e acquistare le sementi. È il momento ideale per effettuare la manutenzione degli attrezzi manuali, ad esempio controllando i manici, e quella degli attrezzi a motore, come motozappe e motocoltivatori, cambiando o pulendo filtri e candela, controllando i livelli dell’olio.

Preparazione del terreno

Se la terra non è bagnata o ancor peggio ghiacciata, a gennaio possiamo preparare il terreno per le colture da seminare nei mesi successivi, con operazioni di vangatura profonda e interramento di compost o letame. Ma se il terreno non è “in tempera”, ossia nelle giuste condizioni, è meglio che riposi (e noi con lui).

Sistemazione orto

Si possono sistemare i vialetti dell’orto e i canali di scolo, a patto che il terreno non sia gelato. Inoltre in questo mese ci si può dedicare ad altre utili manutenzioni, come ad esempio quella dei sistemi di recupero dell’acqua piovana.

Raccolto di gennaio

Tra dicembre e gennaio l’agrumeto vede la maturazione di tutti i principali frutti: arance, limoni, mandarini e clementine, pompelmi, cedri. Nell’orto invece si possono cogliere alcuni ortaggi che arrivano a maturazione in questo periodo. In particolare il cavolo nero e le verze, che quando subiscono una gelata tendono a restare più croccanti e gustosi, gli spinaci e i finocchi.

Inoltre sono verdure stagionali anche i carciofi e i cardi, mentre tra i tuberi si possono raccogliere topinambur e pastinaca. Inoltre ci sono tutte le varietà di insalate invernali che vengono coltivate sotto tunnel, come la lattuga da taglio e le cicorie tra cui il radicchio, oltre a carote e rapanelli.

Conclusioni

Siamo giunti al termine di questa guida su come preparare al meglio il tuo orto a gennaio. 

Quali colture seminerai?

Faccelo sapere nei commenti 😉 

Alla prossima guida, 

Il team di Closter

Come difendere le piante dal gelo invernale

I nostri consigli per aumentare la resistenza al freddo delle colture e proteggerle dallo stress da freddo

L’inverno è ormai nel pieno della stagione e il rischio di abbassamenti termici eccessivi e dannosi può diventare una seria minaccia per la salute e produttività delle colture. 

Quando la temperatura interna dei tessuti vegetali scende rapidamente sotto 0°C possono crearsi strutture cristalline che portano rapidamente a morte la cellula causando necrosi e spaccature dei tessuti legnosi e parenchimatici. 

Sono esposte a questi danni sia le specie vegetali sempreverdi (olivo, agrumi, piante aromatiche) sia le piante da frutto caducifoglie le cui gemme restano quiescenti durante il periodo invernale. 

Le gemme sono strutture anatomiche estremamente complesse ed influenzate dalla temperatura esterna, la quale rappresenta uno dei fattori per l’induzione antogena o vegetativa. Eccessivi cali termici, gelate e nevicate intense possono portare alla necrosi dei primordi e conseguente accecamento della gemma, determinando germogliamento disforme e scarso raccolto nel corso della stagione produttiva. 

Anche gli ortaggi coltivati in serra nel periodo invernale possono subire arresti vegetativi e danni all’apparato fogliare durante l’apertura delle paratie per la ventilazione o in caso di scarso isolamento in serre fredde prive di riscaldamento artificiale. 

In questo caso trattandosi di piante in fase di sviluppo o addirittura già in produzione, il danno può essere notevole e difficilmente recuperabile.

Vediamo di capire cosa si intende per stress da freddo. 

Con il termine stress da freddo si intende un particolare tipo di stress che deriva dall’esposizione della pianta a periodi più o meno lunghi di basse temperature. Ci troviamo di fronte a uno stress da basse temperature quando la pianta è spostata da un luogo a temperatura mite in un luogo in cui la temperatura è decisamente più bassa. Abbiamo una dimostrazione di ciò nella vita quotidiana di tutti i giorni, infatti nelle situazioni commerciali troviamo spesso specie differenti vendute in luoghi con differenti condizioni climatiche.

Anche in natura le piante possono subire questi traumi derivanti dall’abbassamento della temperatura, ad esempio in caso di gelate che sono ormai sempre più frequenti nel nostro territorio.

Ovviamente il brusco e duraturo abbassamento della temperatura provoca numerosi danni alla pianta.

I danni da stress da freddo

In primis provoca danni agli enzimi stessi, di fatto ogni enzima lavora entro un intervallo di temperatura.

Quando la temperatura si abbassa e comincia lo stress da freddo, la maggior parte degli enzimi subisce un rallentamento a causa della modifica conformazionale della struttura o, nei casi estremi, il freddo più persistente può  causare l’inattivazione stessa dell’enzima.

Il metabolismo, fondamentale per la pianta, viene coinvolto in prima battuta quando si parla di abbassamento delle temperature.

Quando appunto ci troviamo di fronte a un metabolismo che non funziona più come dovrebbe si ha un rallentamento nei trasporti del glucosio, come per la sintesi proteica, essenziale per le piante.

Nei casi di temperature estreme sotto lo zero si arriva al punto di congelamento e quindi si può formare il ghiaccio. Questo può disattivare gli organelli poiché, ovviamente, si ha un aumento del volume dovuto dal passaggio da uno stato liquido a solido.

Le piante come reagiscono allo stress?

Ovviamente le piante reagiscono a modo loro a questo sbalzo termico, e non sono del tutto sprovviste di rimedi naturali che fanno proprio parte proprio della loro genesi.

Come prima cosa quando vengono sottoposte a questo stress da freddo, l’organismo tende a rafforzare la membrana cellulare, aumentando così l’aliquota di lipidi insaturi.

Le piante sono dotate anche delle cosiddette proteine “antigelo” che riescono a legarsi ai cristalli di ghiaccio in formazione, facendone così impedire l’espansione.

Gli organismi vegetali sono dotati anche dell’acclimatazione.

L’acclimatazione è appunto il risultato della resistenza al freddo a seguito di numerose e ripetute esposizioni alle basse temperature.

Le piante riescono a fare ciò poiché riescono a mettere in stand-by alcuni, oppure parte, degli organi, come le gemme o le foglie, e simultaneamente riescono a creare dei sistemi barriera di natura fisica, come l’ispessimento dei tessuti esterni.

I nostri consigli pratici e biologi per proteggere le tue piante anche di inverno

Il modo migliore per proteggere le piante, se stiamo parlando di piante piccole o da appartamento, è solamente quello  di riporle in casa, in veranda, in serra calda, in una stanza fresca o in una cantina.

Molto spesso possiamo aiutare le nostre piante con avvolgimenti in tessuto non tessuto o plastica a bolle, a seconda della loro sensibilità al freddo e della disponibilità di spazi.

Un altro importante consiglio che ti raccomandiamo di seguire è quello di rafforzare le piante dall’interno, conferendogli i nutrienti necessari per renderle forti e resistenti anche da attacchi climatici rigidi.

Il nostro prodotto preferito per questa tipologia di problema è Radice Forte

Si tratta di un concime in polvere con micorrize concentrate e fertilizzante naturale  per piante, prato e orto. Contiene micelio e spore vitali di funghi micorrizici, portatori di numerosi benefici:

  • creazione del legame simbiotico con le radici delle piante, riformando le ife che assorbono gli elementi nutritivi.
  • sviluppo radicale e maggiore assorbimento dal terreno dei macro e dei microelementi.
  • radicazione e attecchimento di nuovi impianti di fruttiferi, orti, prati, giardini e semi.
  • maggiore resistenza a stress termici/idrici e a malattie causate da funghi, batteri e agenti patogeni.
  • maggiore resistenza a fenomeni di stanchezza e di stress.

Dopo l’utilizzo del nostro concime con micorrize le tue piante non appariranno più sofferenti ma rinvigorite e forti con una produzione consistente e sana di foglie, fiori e frutti. Poiché le micorrize lavorano in maniera ottimale a temperature del terreno da 8 a 30 gradi, portano benefici anche nei periodi autunnali ed invernali. Sotto gli 8 gradi rimangono dormienti per poi riattivarsi spontaneamente all’aumento della temperatura. Prodotto consentito in agricoltura biologica.

Come si utilizza? 

  • Dosaggio generico: da 5 a 10 gr gr ogni Lt di acqua per trattare circa 5 mq di terreno/prato/orto/fiori
  • Dosaggio per prato erboso: da 50 a 100 gr in 10 Lt x 50 m2 di terreno trattato nella fase di irrigazione, si consigliano più applicazioni durante l’intera stagione.
  • Dosaggio per orto e piante ornamentali: da 50 a 100 gr in 10 Lt x 50 m2 – durante la fase di irrigazione.

Prima di applicare il prodotto versare il contenuto della confezione in un recipiente con acqua e mescolare bene fino a quando non si ottiene una soluzione liquida.

Lasciare riposare la soluzione per alcuni minuti, quindi portare la soluzione stessa al volume d’acqua necessario ad eseguire il trattamento. Si consiglia di impiegare la soluzione ottenuta nell’arco delle 24 h.

Conservare a temperatura tra 10 e 25°C.

Si consiglia di applicare il prodotto fin dall’inizio del ciclo colturale.

Scopri tutti i dettagli di Radice Forte qui

Conclusioni

E tu come proteggi le tue piante dal freddo e gelo dell’inverno? 

Raccontacelo nei commenti, 

Il Team di Closter.

Perché cadono le foglie del tuo bonsai?

Scopri la soluzione biologica e naturale per rendere le fogli del tuo bonsai verdi e sane

Le foglie sono uno degli apparati più importanti di una pianta: coloro che ricevono le indicazioni dall’ambiente che li circonda. Assorbono la luce del sole ed espletano la fotosintesi clorofilliana per darci ossigeno. Che meraviglia!  Quando notiamo che le foglie però hanno qualcosa che non va ci preoccupiamo. Sono la nostra cartina tornasole della salute della pianta.

Le cause di un problema fogliare non sono mai facili da capire. Bisogna valutare molte cose: dove avete messo la pianta ultimamente, se l’avete spostata, quanta luce ha ricevuto, se ha preso correnti d’aria; tutte cose che la pianta non può dirvi e potete capire solo voi.

Un primo aspetto per la perdita delle foglie è sicuramente l’esposizione.

Le piante vivono di luce. La posizione del bonsai nel vostro alloggio è un aspetto importante: più luce riceve più la pianta sta bene. Quindi un primo aspetto per la perdita delle foglie è sicuramente l’esposizione. Se notate che la pianta sta lentamente cambiando il colore delle foglie (se le vedete più gialle) o le sta perdendo, non necessariamente sta morendo, ma si autoregola. Si, è così, le piante si autoregolano. Se non hanno necessità di avere tutte le foglie che hanno sviluppato per un certo periodo, si autoregolano in modo da risparmiare energia e lasciano cadere quelle che non servono. Di solito si tratta delle foglie più vicine al terreno. Mantiene le foglie più alte che sono quelle che prendono più luce. Quelle basse, non prendendo luce, quando ce n’è già poca, non servono e quindi le lascia andare. Se notate un comportamento del genere, allora, è il momento di spostare la pianta in un posto più luminoso. Se il posto nuovo è quello giusto, nel giro di una settimana dovreste vedere nuove foglioline.

Le piante si autoregolano, le foglie che non servono le lasciano cadere.

Un altro scenario è quello delle foglie marroni. Quando le foglie sono di colore marrone la causa principale è quella di aver dato troppa acqua al vostro bonsai. Di solito questo aspetto si associa anche alla morbidezza delle foglie. Quando una pianta riceve troppa acqua le foglie diventano morbide e marroni. Cosa fare in questi casi? Sicuramente bisogna smettere di bagnare per alcuni giorni finché la terra non sarà completamente asciutta e finché non vedrete qualche segno di ripresa. Nei giorni seguenti bisogna valutare come si comporta la pianta. Non esponiamo a correnti d’aria e al sole cocente diretto.

Di solito la troppa acqua porta con sé dei problemi all’apparato radicale. Informazioni a riguardo le trovi in questo articolo, malattie dell’apparato radicale.

Un altro passaggio, che in caso di troppa acqua potrebbe essere necessario fare, è il rinvaso per cambiare la terra, renderla più areata per scongiurare il marciume radicale. Su come e quando fare il rinvaso puoi leggerlo in questo articolo. Ti spiego come farlo e ti dico tutto ciò che ti serve.

Rimedio naturale per le foglie del tuo bonsai

Concime bonsai a pronto effetto. 

Estratto fluido di lievito contenente alghe brune e azoto con aggiunta di estratto di agrumi, concime organico liquido appositamente studiato per il bonsai che va applicato e che agisce sull’ intera superficie fogliare. Grazie all’azione delle alghe brune vengono stimolate la vegetazione, il colore e la fioritura della pianta. Ha un effetto energizzante e rinvigorente per cui la risposta da parte del bonsai trattato sarà evidente. E’ perfetto per chi ama prendersi cura del proprio bonsai, non può mancare nel kit del vero appassionato. 

Fertilizzante organico e naturale appositamente studiato per la crescita e la coltivazione del bonsai e che può essere impiegato su tutti i tipi di bonsai da interno e da esterno. Prodotto consentito in agricoltura biologica.

Scopri tutti i dettagli qui

Conclusioni

E il tuo bonsai? Ha mai avuto problemi alle foglie? 

Alla prossima guida, 

Il team di Closter